lunedì 27 febbraio 2012

Liberaci dal padre


Non siamo a casa. non saremo mai a casa finchè non smetterai di comportarti in quel modo, non si gioca con il vomito. Il vomito si vomita e lo si abbandona. Sì, so che così dicendo ammetto che è qualcosa che è dentro di me.. ma ho votato la mia vita a liberarmene, e questo dovrà rendermi pura. Il non riuscirvi mi renderà insopportabile a me stessa. E ti libererò di me. Ma fino ad allora dovrai essere tu a stare attenta a come ti muovi. Ricorda, sei la mia alleata. Non sopporterei mai un tuo tradimento. Gatta. Non fare la puttana quando ti strusci sul suo polpaccio insulso per un po' di cibo. Muori di fame piuttosto, fai come me, rifiuta. Rifiuto rifiuto e solo rifiuto. Gatta devi fare così o ci ucciderei per salvarci. Dobbiamo andarcene.. lo sai anche tu. Non potrò portarti con me. Nothing's growin' here.. nothing growns here, at all. Okay, allora smetterò di parlarti. Ma tu devi promettermi, giurarmi, di non tradirmi. Il mio cuore è disperato e ha tanta voglia di pensare di non essere nato dall'incontro di una y... ma solo x, x dappertutto, nella terra e nel cielo. Sopportiamo questo peso e rigettiamo la natura fasulla. non ci appartiene, gatta, noi no veniamo da lì. Noi nasciamo dalla Terra, unicamente dalla terra, magnifico fango sui nostri seni, Gatta, magnifiche gocce sulle costole, sulle mie piene d'aria, sulle tue così calde. Siamo nate e subito abbiamo iniziato a correre, ed ecco che ti vedo trasformarti in gatta ed andare via, ed io, vedo i miei piccoli zoccoli e il pelo corto, sento il fiato fiutare dalle nere narici, i miei occhi grandi inglobare tutto il bosco, le mie gambe a rami saltare ogni rovo e arrivare allo stagno.. Come l'ho trovato, il mio stagno nella neve. Avvicinarmi, e non trovare nessuno. D'improvviso un'immensa radura di neve.. sono arrivata, forse? Io cerva non trovo un filo d'erba da mangiare. Ma trovo dell'acqua stagnante. Vi avvicino il muso, e sento due braccia che si aggrappano alle mie narici gelide e mi tirano giù nell'acqua.. Ora la mia testa è là sotto. Il mio corpo esposto all'inverno, vedo la primavera nel fondo del lago. La vedo brillare laggiù.. e la mia condanna è restare lì ad ammirarla. Rimarrò lì finchè non mi accorgerò delle sembianze del mio corpo. Sono qui per trasmutarmi. Sì, mi accorgo delle mie costole che si restringono, della pelliccia bruna che mi abbandona, mi accorgo della pelle fredda che trema, dei piccoli seni a fior dell'acqua, dei miei piedi pesanti e delle mie due sole gambe. Lasciatemi qualcosa. Via la coda, rimane solo la costola per ricordarmi la mia natura. Io piango e lo stagno cresce. Ogni lacrima è una perla luminosa per la primavera che sta sorgendo lì sotto.. ti vedo e ti raggiungo. Io pesce rosso già ho nuotato fra di te, ma non posso staccarmi dal mio corpo infilzato nell'acqua. Mi scioglierò pian piano in tante creature e poi Io sarò lo stagno. Intanto un coniglio siede sul mio pube e mi scalda il ventre, leccando di tanto in tanto. Scavando e scavando arriverò dall'altra parte del collo, dall'altra parte di Me. Resterò qui.Con te coniglio, unico maschio accettabile. Il maschio è salvo se non è padre. Perchè io sarò una Grande Mantide.. che ti schiaccerà la nuca ma che schiferà il tuo odore e sapore. Ti punirò giustamente. E per il padre sarà la fine.

lunedì 6 febbraio 2012

..

mercoledì 1 febbraio 2012

lume di notte

Pace, silenzio, un corpo assopito.
Sei splendida