martedì 9 marzo 2021

colpa di crescere

Come si fa a separare una creatura dal creatore e sperare che sopravviva?
In qualche modo si può. È come se l'acqua che ha abbeverato i tuoi seni e la tua vulva nella primavera del germoglio, ad un tratto prosciugasse. Non per proseguire verso il cielo, torna indietro, a risucchiare altri bulbi

Quale è il mio senso? 

Perché crescere? 


preghiera

Sorelle

È buio

Siete ancora qui?

Chi vuole rimanere?

Non ho nessun altr

mercoledì 3 marzo 2021

cuore mio reggi

martedì 9 giugno 2020

sola

Qui voglio stare ti prego
Non avanzare ti prego
Non toccare
Non parlare



Le costole della mia chiesa si allargano, fanno spazio solo per me
È buio 
Spavento e dolore

Gorgoglia il rivolo in mezzo al marmo
Corre dalla navata
Echi di sottobosco

Processione di niente, le porte sono chiuse

La mia vestaglia copre l'altare

Dieci lepri corrono già sotto la mezza luna a spargere il messaggio

I mondi sono chiusi!
I mondi sono chiusi!

Si sbarra la coltre del cielo
Non passa più un suono dai celesti

Tonfi sordi di zampe mantate sulla terra scura ed umida

Un corvo già ascolta

Ne parla con la cerva

Le anatre si alzano in volo

La rana si tuffa nello stagno


Tutto è chiuso.

Ed è sacro ed è silenzio

giovedì 12 marzo 2020

domenica 15 settembre 2019

C'è qualcuno?

venerdì 6 settembre 2019

Doglie

Cosa nascerà

dal travaglio senza fine?

giovedì 5 settembre 2019

Per me

Amica violetta, spazzerai tutti i pensieri. Ti spezzo a metà, lasci una polverina amara. Il mio cuore mi cavalca di nuovo come se fossi un ronzino senza senno, e si schianterà presto se non lo fermiamo prima. I resti continuerebbero a rimbalzare di qua e di là, così violentemente che anche i cani avrebbero timore a provare ad afferrare qualche osso. Ma con te violetta ecco la pace.. nessuno si schianterà, gli arti pian piano si intorpidiranno, la vista si oscurerà ed eccolo collassare con il capo caduto sull'erba e la bava che cola, la lingua che esce. La pace imposta di una corsa senza traguardo.

Mi fai togliere le mie scarpette rosse

Hai ragione, non dovrei più indossarle. Dovrei stare lontana dalla musica. Dovrei bruciarmi le orecchie,e saremo al sicuro fiore splendido. Ti ho portata io lì, perdonami.

Perdonami se puoi.

Calma i tuoi singhiozzi quando si saranno esauriti e dal tuo fiato esalerà solo la notte calma... dormi.

D'ora in poi penserò io a te

martedì 6 agosto 2019

Buon Compleanno

Allora è questo

l'odore della solitudine

domenica 23 giugno 2019

I'm going Down

Bianco vestito, fiorato vestito, fiori di carta, profumo di prato, raggio di sole, azzurro cielo, labbra dipinte, occhi piangenti, cuore spaccato, unghie ciliegia, canto uccellini, fresco di chiesa, vestiti fiorati, coro che canta,  tendone che ormeggia, tavoli in legno, edera pende, brezza leggera, tramonto di fuoco, luci di sera, amici nel buio, ballano lì in mezzo al prato, li vedi? Cibo innocente, pizza di festa, famiglia, famiglie, cuori impazziti, bambini felici, spade di legno, la nostra canzone, fiori tra i riccioli, foto nei campi, corsa nei campi, il grano, ci sporchiamo, ridiamo, la festa, si brinda, si balla, si impazzisce di gioia, amici che suonano, amica al pianoforte, canto per te, due canzoni, lacrime, folle amore, folle felicità, mi riempie il cuore, trabocca il cuore, si spacca il cuore, la mia corsa si è interrotta

È rimasto qui il mio sogno

Urla il mio sogno

Sepolto vivo

Non vuole

All of my, all of my fine china

lunedì 3 giugno 2019

No One Can Save Me

giovedì 9 maggio 2019

Cosa è un Angelo

Ma se parlo alle stelle ti arriverà la mia voce?
Volerà lì il mio abbraccio?

Vorrei

Non abbandonarti mai

Guardarti come il Cielo guarda sempre la Terra

Di lassù

Come se il mio fiato lontano potesse spingerti verso i passi migliori della tua vita

Finché potrò scorgerti

Prima del buio

lunedì 6 maggio 2019

I wanna fly





mercoledì 1 maggio 2019

Richiamo

Ora che la mia vita è stata scartata, fiume, vuoi tu accogliere il mio involucro?

Sarò leggera

Non farò rumore

Perdono

Acque

Cosa mi dite?

Io provo ad ascoltare, vi sento, ma non capisco. Il mio lago dentro è vuoto e non può ricevere le vostre onde. Mi dispiace amiche. Mi dispiace. È stato ferito, secchiello dopo secchiello è scomparsa l'acqua. Un serpente del malumore se n'è nutrito finché non è rimasto nulla.
Non vi ho difeso, perdonatemi.
Non ho sentito le vostre urla, c'era veleno nelle mie orecchie. Sono stata avvelenata e ho perso a poco a poco ogni senso. Non mi è stato restituito.
Accoglietemi come le vostre rocce.. sia mai che con il freddo e levigando, si formi un nuovo cuore.
Accoglietemi acque
Curatemi acque
La lince ora è di guardia

Non vi tradirò mai più

Chiunque vorrà servirsi alla mia fonte senza restituire ciò che ha preso, sarà gettato nel pozzo lontano, fuori da mio Mondo

lunedì 29 aprile 2019

Dove siamo?

Amiche? Sorelle? Non sento le vostre voci
Semplicemente, non sento

sabato 27 aprile 2019

ALLARME

Incatenate questo cuore
Incatenate questo cuore
Incatenate questo cuore
Incatenate questo cuore
Incatenate questo cuore

martedì 23 aprile 2019

Furto

Ho cercato i miei ricordi e non li ho trovati, ho perduto il nascondiglio (o è scappato).

Talpe, ripercorrete i cunicoli scavati dalle vipere dieci doni fa. Riportateli, vivi o morti. O riportate là il cuore che lì ho partorito, ma seppellitelo lì vivo.

Che non ceda alcuna porta.
(Quanto dolore)

Lupe alla guardia, sbranatemi se cedo.

sabato 3 novembre 2018

Dal blu al nero - Anatomia del profondo

Un tuffo a vite non trivellerebbe l'oleoso. Sono passi lenti che acquistano la via del suono, sono forme che diventano Persone, esercito nero che risale il cratere.
Noi
Non
Vi
Vogliamo

Vivi

Cosa faremo di queste radici che radono e non radicano, unica direzione il basso, la talpa guida è morta, è stata sbranata e non sanno dove andare.
Verso l'alto! Verso l'alto! E' la seconda direzione. Ma il passero che doveva guidarli penzola a testa in giù lungo il crepaccio, arrostisce al sole dei non vivi. Non sappiamo quanti formichieri si suicideranno di nuovo ma non festeggeranno le formiche.  Non c'è festa nella morte di nessuno, nemmeno del proprio predatore. Non c'è gioia per la più grossa delle vittorie. Non c'è gioia per il salvarsi la vita.
Verso il sole! Verso il sole! A chi spetta adesso questo comando? chi rischierà tanto per dirottare l'esercito? Ormai tutti si confondono e cadono, sembra un sole anche quello

il lago bianco

è abbagliante, è una crema, è un sollievo, è uno specchio.
Il risucchio è una sensazione spiacevole e attraente allo stesso tempo, semplicemente, è inevitabile.
Le cerve muoiono nel parto, le lupe si strappano il pelo e le coniglie lo rosicchiano, tutto Erode, il mondo scompare.

<vuoto

mercoledì 24 ottobre 2018

Turn me on (preghiera)

 E se avessi i rami senza piedini, piedini senza rami. Se i noduli si sciogliessero senza dire una parola, se il bruno diventasse più scuro e più giovane / All'improvviso, la vena deglutisce un bolide di verde e luce, scivola ovunque senza uscire, rimbalza rintocca, scaraventa i fili all'aria che si affilano e spariscono e seminano altrove nuovi mondi, ma il nostro resta qui. Esplode e scava una conca nel terreno (Il centro della terra è lontano?) ma a noi non va di scendere, a noi non va, non, acqua di bolide, Dolorosa, Irradiosa, scaraventaci dove è più folto, non si vede niente, non vedo niente, le mie mani non stringono il mio occhio non vede il mio corpo non muove, solo, odora. Solo, crea conche, conche d'oro notte, conche d'oro foglie, accolgo, rinchiudo.

Stop.

Catastrofe.

Come te l'eri immaginato?

Sono ancora qui

Perché tu no?

Cosa è diventato questo giaciglio, un rogo sepolto.

domenica 2 settembre 2018

Nascita di Fiore (dallaterraedaldolore)

Cosa succede se dalle file delle fronde spunta il diniego tuo sommerso nel tronco?
Che ti verrei a cercare come fanno gli spilli dei monti coi cieli, come le gocce ripide al lago.
Trattieni e scompari, trattieni e scompari.
Si ergono in centomila fili sulla crosta verde e curva, spina dorsale che avvolge il pianeta, eccoli! Belli, ritti, vividi e limpidi, ecco il loro sole e la loro pioggia dal centro della terra, ecco la vita, la nascita di Fiore.

Noi veniamo a te. Liberati dal fango. Lentamente elevati. Non giungere troppo presto alla luna.

@martinamereuphotographer
http://martinamereu.wixsite.com/martinamereuph

giovedì 2 novembre 2017

Apparizione

C'è una lingua che non so dominare e un' altra che mi fa respirare

mercoledì 2 agosto 2017

Miraggio

Ragazze, che ci fate sotto le vostre ginocchia? Sfilate i fili d'erba incarniti. Non vi ho chiamate per non prendervi cura. Tesi gli stinchi, pronti per il lancio, ecco, sfrecciate di bianco e oscurate ogni vista. Eclissi di stormo per il nostro lungo viaggio. Il mondo, tutto tondo e tutto intero, invadete come una coltre fresca. Scompigliatevi le vesti ed i capelli sfilando, lasciate che i vostri coriandoli cellulosi si spargano e creino di nuovo. Ragazze, strappatevi le spine da sotto le unghie, che vi rendono così alte e così sottili, sorridete e mangiatene. Splendide lentiggini di cielo, siete ogni parte del mio cuore. Morite nell'acqua scura e meraviglia di biancore voi sarete, lune che sprofondano lontane.
Tutto il villaggio si attornierà per ammirarvi, e qualche pescatore penderà di poter afferrarvi. E invece voi sorriderete e sarete già troppo lontane, e il pozzo più profondo degli universi ormai sarà creato. Correte correte a vedere le ragazze cadenti! L'eternità ci basterà
And all my black beaches (are ruined)

lunedì 13 febbraio 2017

Vespina del terrore

La mia polena è una falena. Signorina in raso bianco, divisa dal torace, che fa piroette come una vespa impazzita, svolazza  su e giù attorcigliando le due metà. Bei boccoli bianchi nella casa grigia  lunga, scricchiolio delle scale e già sento il tuo frusciare, l'odore di vermi e cheratina. Fai capolino, lì all'angolo, rotei e spruzzi guizzi sangue e viscere dalla boccuccia spaccata, che ridere! Il Riso! Vuoi essere guardata nel tuo eccedere d'orrore, e io ti guardo e, in effetti, mi terrorizzo. Decido di non vedere e di avanzare, decisa a spegnerti, falena inusuale, sento meglio il fruscio delle ali veloci, l'aria spostata dal tuo volteggiare, le gocce sempre più grosse schiantarsi sulle mie palpebre, sulle guance, sulla bocca. Sei felice, m'imbratti di orrore, sono felice anche io, perché adesso ti odio, e ti cerco. Sei romantica. Stai giocando.
Intanto nel sottoscala un uomo giace, in una vasca da bagno. Fino al collo è inondato di diarrea, ah no, guardo meglio, sono le sue interiora ormai putrefatte. Il suo piccolo stagno fatto proprio da sé. Da quanto tempo rimaneva con se stesso? Intanto i nemici morti alle mie ginocchia si stanno risvegliando. Mi preparo all'affondo.

giovedì 13 novembre 2014

Piovra del bosco

Non tutto ciò che scrivo è prezioso. non tutto è prezioso. Preziose sono le luci del prisma lunare. Quanto ancora aspetteremo? Devo. Forzare, e frusto i miei gechi che tirano il carro in rovina, odoroso, dorato. Mi faccio largo con le lucciole mie sirene. Da dove giunge la strada? Quale e come? Da inverni giriamo su noi stessi in questa palude. Un affogo che non si compie e si trascina, le ventose sgusciano dalle rocce e tonfano sulla poltiglia melmosa. Una danza lenta e pietosa, un rito di bozzolo, una schiavista in rovina, affonda in un carro d'oro. Il ritmo è preciso. Assistono dall'alto i rami baldanzosi. Assistono e si accostano, si avvicinano gli uccelli, partecipano al frastuono solenne. Rondini in picchiata sui nostri capi, s'impigliano nella tempesta di riccioli i loro becchi. La pelle è fango e pallore, e segni e ventose. Da qui. Non ci muoviamo.
E schiocca la frusta e trancio ali di mosca che cadono sul gorgo impietoso. Piccole vele vitree, s'apprestano le locuste a tirarle con i rami verso la riva, le raccolgono le formiche in una grande pigna, e da quelle, grazie a quelle, ridanno ali alle cimici, che volano, impazzite, a chiedere aiuto. Oltre il continente,


sabato 17 maggio 2014

non respiro



venerdì 11 aprile 2014

il pianto è un dio che si implora.

domenica 23 febbraio 2014

Reverie dell'abisso

Si spaccherà una croce nella nuca.

O alleati dei miei pensieri, dove siete morti, adagiandovi? Vedo ii vostri corpi arresi, ne assaggio le unghie molli. Divengono funghi per colorare il bosco che presto scomparirà.

Non ho controllo alla nuca. La mia noce spiccherebbe il volo, seghettando il bosco, decapitando il vostro mondo, e il mio alveare, infuriato, rincorrerà per leghe la vostra mandria della luce, via, sciacquata e mutilata dalle giuste forze marine insipide ed alcaline, vi rincorreranno per secoli, i cervi consumeranno i loro zoccoli, le orecchie usurate per la loro veglia, il pelo irto nella corsa d’odio, cavalcheranno come stalloni, i miei daini, cerbiatti, cervi, ora sono creature mostruose, spuntano artigli alle loro zampe, s’infuocano i loro occhi, sangue cola dalla loro mandibola nella stretta ardita ed eterna, la stretta eterna dei loro denti che ne scaveranno il palato, trafiggeranno la nuca ed ecco altri corni, due, quattro, i loro denti si inghiottiranno e affioreranno spargendosi lungo la schiena e la coda, divenuta la punta di una lancia, dalle costole squarciate pulluleranno pipistrelli, aggrappati al loro ventre, che volano e mordono e volano e si uniranno, moriranno divorandosi e le loro pelli creeranno magnifiche ali. Il cervo di fuoco il cervo di sangue lo stallone la creatura, il drago cavalca sempre meno le foglie, sempre di più il cielo, raggiunge, raggiunge il vostro stormo luminoso, lo vede, lo vede rosso lo vede nero lo vede putrido lo vede morto, e avanza, sbatte le ali con violenza spostando ampie porzioni di cielo, ecco si appresta, ecco si avventa, ecco s’innalza e brilla e illumina della sua luce variopinta, della sua luce densa e tropicale a cui date la caccia. Io cerbiatto di bosco vi riduco a brandelli. Io drago, vi uccido. Getto un’intera nube sui vostri equini patetici, si abbatte la mia nube e la mia ombra, non vi scorgo, siete già schiacciati.
 Finalmente un fuoco purpureo spazza tutta la terra.

Finalmente è pulita.


Finalmente è guerra.

giovedì 12 settembre 2013

Morte di K.

Che dolce tela, la tua di ragna. Ho nostalgia dell'autunno, o Lontana, e tu mi accogli sul tuo telo, azzurro e morbido lunghissimo telo. Penso al fresco che fa stanotte e alla luce che fa la meravigliosa Luna, nostra coniglia bianca, il tuo ventre caldo mi tiene ancora in vita la notte. Non è così male da te, i miei capelli chiari non si sentono offesi. Solo, non ti vedo. Dove sei K? Qui è tutto bianco. Non porti altro che ombra, come mai non ti vedo? Gran parte degli animali sono con te, come mai non ci sono? Sei grande, sei immensa, tutto divori, perché non c'è niente? Hai portato tutto con te? Perché non sei qui? Ti prego, avanza. Ti prego compari, fatti vedere. Sei andata via? K? Ecco una lacrima. Una lacrima per te amica mia. Si accalda il mio viso e si impauriscono i miei occhi. Si affanna il mio respiro e s'inquietano i capelli, pulsa la mia vena e gira la mia pupilla, dove sei, dov'è Tutta te, dov'è tutta la tua grande meraviglia   ?



E' la tua scomparsa, il prezzo della mia pace?

Eppure ti voglio, K. O sento che morirò..