Non accolgo il tuo odore, lepre d’inverno.
Non so camminare quando respiro, non so creare dalle dita,
ma solo inviperirle. Ecco la biglia che corre dal seno ormai scava nella mia
terra, crea un percorso rosso che porterà al mio centro. Si fermerà. Graviderà.
E bolla e nera rossa tumore mangerà il mio feto. Mi distrugggeil collo questo
manto che conduce alle foglie caduce. Delle larve aggrappate alle unghie pian
piano mi divorano le dita, dei piedi e delle mani. Non posso più usare gli
arti, ritorno arte. Torna la mia profondità. Troppo a lungo ho abbandonato il
mio tempio. Spoglio la schiena, riprendetevi la mia spina.
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